"Guarda là, è nuovo quel negozio?"
Cari lettori, l'argomento che stiamo per affrontare riguarda un fenomeno forse a molti di voi già noto. Sotto la lente d'ingrandimento oggi ci sono i temporary store (o temporary shop), che possono essere definiti come negozi con la peculiarità di rimanere aperti per un periodo di tempo limitato, solitamente dalle poche settimane al paio di mesi. Spesso la nascita di uno di questi punti vendita non è nemmeno annunciata, suscitando anche l'effetto sorpresa molto caro agli operatori di marketing. Come al solito, sono gli USA la patria di questa tendenza (oltreoceano vengono detti pop-up shop), già da tempo collaudata e affermata.
Ma andiamo con ordine ed analizziamo i vantaggi che offre l'apertura di un temporary store, in modo tale da spiegare per quali motivi vanno così di moda.
Prima di tutto c'è un evidente nota positiva dal punto di vista dei costi: la limitata durata temporale, infatti, consente all'impresa di risparmiare sui costi fissi di affitto (che di crisi non ne vogliono sapere) e del personale che altrimenti verrebbero sostenuti per tutti i 12 mesi. Questo risparmio di costo si traduce in prezzi molto vantaggiosi per i consumatori, con sconti che arrivano talvolta anche al 50% - 70% nonostante l'assortimento sia il più recente. All'interno di uno di questi negozi, quindi, difficilmente troverete merce fallata o della collezione dell'anno precedente. Proprio questi ultimi fattori sono i punti di forza principali dei temporary shop.
Ma non è tutto! La stessa durata ridotta è un fattore psicologico rilevante, in quanto il rischio di non trovare domani la taglia di quella bella t-shirt ci spinge a non ponderare troppo l'acquisto e a strisciare il bancomat. Inoltre l'atmosfera nel punto vendita, pensata in modo da indurre il consumatore a pensare di assistere ad un evento, contribuisce a sfruttare l'occasione e il design è estremamente funzionale a stimolare la spesa.
Per come l'abbiamo descritta finora sembra la ricetta perfetta per avere successo. Purtroppo ci sono anche alcuni aspetti negativi. C'è il problema dei resi qualora il capo risultasse fallato, sono ardui da trovare perchè poco pubblicizzati (si perderebbe l'effetto sorpresa) ed è difficile instaurare un rapporto di fiducia col brand.
In Italia la città in cui più se ne vedono è, guarda un po', Milano, ma anche nel resto della penisola il fenomeno è in forte espansione.
Voi che ne pensate? Avete avuto modo di provare l'esperienza di un temporary store?
Temporary store di Dodo..
...e di Nivea.