martedì 6 dicembre 2011

La grande esclusa

Dopo anni e anni di inattività si è risvegliato lo spirito riformista italiano grazie al nuovo premier Mario Monti. Proprio in questi giorni, infatti, è in corso di elaborazione il testo di quella grande manovra correttiva che tutta Europa ci chiede per risanare le nostre finanze. Nell'attesa del testo definitivo, si parla di pensioni, IRPEF, ICI, patrimoniali e chi più ne ha più ne metta..nell'incertezza, tuttavia, si pensa già a come e dove investire i propri risparmi per sfuggire al fardello dell'imposizione.
Molti richiamano l'attenzione dell'opinione pubblica su un'area non minimamente toccata da quelli che presumibilmente saranno i provvedimenti che si andranno ad attuare: i beni della chiesa, in particolare quelli ad uso non esclusivamente commerciale.
Come sicuramente vi è noto, una delle imposte protagoniste della riforma sarà l'IMU (circa la vecchia ICI). Ebbene, restano esclusi dal carico fiscale gli immobili che rientrano nella categoria poco sopra richiamata. Sul web e sui vari social network già da tempo le polemiche si sprecano a riguardo, c'è chi attacca e chi smentisce. Fatto sta che basta che parte di un albergo, di un ristorante o di qualsiasi altra attività contenga al suo interno una zona "religiosa" che si è automaticamente liberi dal versamento dell'imposta in quanto viene a mancare il requisito dell'esclusività commerciale. 
Giusto o meno che sia, così è, almeno per adesso.
Si è parlato di equità, questa doveva essere la vera protagonista della manovra correttiva. Forse nemmeno in questa situazione si ha fatto centro.


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